di Stefania Romito
Di grande impatto emotivo è stato l’appuntamento culturale, a cura di Stefania Romito (scrittrice, conduttrice radiofonica, rappresentante letteraria del CENTRO LEONARDO DA VINCI) tenutosi presso il “Salotto Bentivoglio” dell’Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano, diretto dalla dottoressa Erica Monteneri.
All’incontro, che ha avuto per oggetto il concetto di “Maschera pirandelliana e i suoi influssi nel teatro di Eduardo De Filippo, Totò e Massimo Trosi”, avrebbe dovuto essere presente l’illustre scrittore, saggista e poeta Pierfranco Bruni, candidato al Nobel per la Letteratura, il quale ha dedicato a Luigi Pirandello un appassionante saggio letterario dal titolo “Luigi Pirandello. Il tragico e la follia”. Purtroppo, a causa di una indisposizione di salute, Pierfranco Bruni non ha potuto essere presente, ma ha ugualmente fornito il suo prezioso contributo mediante una intervista inedita curata dalla scrittrice, conduttrice radiofonica, Stefania Romito, che ha condotto l’evento.
Nel corso dell’intervista sono state trattate tematiche particolarmente innovative come la presenza in Pirandello della dimensione sciamanica e di influssi arabi non soltanto nel linguaggio dei suoi personaggi, ma anche nel loro aspetto antropologico. Temi, questi, che sono stati evidenziati con grande originalità e competenza nel saggio di Pierfranco Bruni così come anche nel bellissimo film “Kaos” diretto dai fratelli Taviani i quali hanno rivalutato per lo più l’elemento simbolico in Pirandello.
La danza dei contadini intorno alla giara (suggestiva sequenza del film) ha un chiaro rimando alla danza dei sufi rotanti, gli asceti islamici che trovano nella povertà l’Amore assoluto e il senso della vita fondendosi con la Natura in una danza spirituale che rimanda a Dio.
Il concetto di “assenza e presenza” è stato affrontato da Pierfranco Bruni ricollegandosi a un’altra sequenza altrettanto suggestiva del film dei fratelli Taviani, quella relativa al “Colloquio con la madre”. Una rappresentazione scenica del grande amore che Pirandello nutriva nei confronti della madre alla quale ha dedicato questo scritto, un testo in cui emerge un concetto di grande profondità umana. «Chi è il morto tra te e me?» chiede Pirandello alla madre «Sei tu o sono io? Tu sei morta, ma lo sono anch’io perché non potrò più essere amato da te e quindi non potrò più vivere in te».
Tra le altre tematiche prese in esame da Pierfranco Bruni vi sono: “L’umorismo nella ironia tragica del quotidiano” presente in Pirandello, Eduardo De Filippo, Totò e Massimo Troisi; i concetti di “enigma e dell’assurdo” in Totò mutuati da Kafka e Ionesco e la consapevolezza del “tragico nella solitudine delle vite” che accomuna Pirandello e Totò.
L’analisi di questi suggestivi aspetti è stata intervallata dalla coinvolgente interpretazione musicale di Giada Salerno che ha emozionato il pubblico con l’esecuzione di brani musicali appartenenti al repertorio della tradizione popolare siciliana.
L’interpretazione recitativa di Stefano Costelli ha creato momenti di grande pahos con la lettura della poesia di Totò “La livella”e di un brano tratto da “Uno nessuno centomila” di Pirandello. L’attore, o “diversamente attore” come ama definirsi, ha altresì omaggiato il teatro di Eduardo De Filippo e il genio recitativo di Massimo Troisi analizzando una delle commedie di De Filippo più famose,“Filumena Marturano” e recitando un brano tratto dal “Postino”, ultimo film interpretato da Massimo Troisi.
Al termine dell’evento, Stefano Costelli ha voluto omaggiare anche Stefania Romito recitando un suo componimento poetico intitolato “Sei l’eterno” dedicato all’amore “totalizzante”. Ed è proprio l’amore totalizzante, l’amore sogno, a costituire la tematica principale della raccolta di poesie scritta a quattro mani con Pierfranco Bruni, di cui ne è stata annunciata l’imminente uscita.
Un evento culturale molto intenso nel corso del quale Pierfranco Bruni è riuscito a trasmettere profonde emozioni anche a distanza. Una assenza che si è trasformata in appassionante presenza.
Servizio fotografico a cura di Daniela Mangione