di STEFANIA ROMITO
Maria Teresa, sono davvero felice di aver fatto la tua conoscenza. Tu sei una docente in pensione che si dedica con amore alla sua grande passione: la scrittura. Hai pubblicato diversi lavori letterari sia poetici che in prosa. Quale ritieni sia la differenza sostanziale tra poesia e romanzo in termini di veicolo privilegiato di sentimenti?
Indubbiamente la velocità del messaggio poetico veicola emozioni con immediatezza: un flash che in pochi versi arriva alla sostanza, senza che ci si debba girare troppo intorno. Il romanzo, pur partendo da un’idea spontanea, va poi costruito e articolato in tempi spazio-temporali con personaggi primari e secondari che veicolano passo per passo la storia. Due stili diversi e anche impegni costruttivi e di tempo diversi.
Nel 2003 ti sei classificata terza al concorso letterario “ Il GIUNCO -CITTA’ DI BRUGHERIO” OTTOBRE con il tuo romanzo “A /R ovvero viaggio con andata e ritorno”. Che significato assume il tema del viaggio in questo tuo lavoro letterario?
Il viaggio cui mi riferisco nel mio romanzo è un vero e proprio viaggio dell’anima in senso letterale ed immaginifico: immagino un mondo dell’aldilà in cui delle anime scelgano di ritornare sulla terra per sperimentare situazioni emotive da vivere e da superare. Per cui costruisco incontri ed eventi che permettano all’anima principale di scegliere la persona giusta per confrontarsi con quella che è la paura prima ed ultima di ogni essere umano: la morte o meglio il trapasso da questa vita terrena ad una ultra terrena.
In veste di poetessa hai pubblicato tre raccolte poetiche dal titolo: Suggestioni d’anima, Il Volo dell’Aquila – La Luna nel Cerchio e Azzurri fili d’oro. Qual è il comune denominatore di queste tue liriche?
Il comune denominare fra queste tre liriche è l’amore, visto attraverso la sfaccettatura dell’ amore vissuto col partner che ha chiuso la sua esistenza, amore di affetti familiari, amore che poi si estende ed investe ogni forma vivente, dal fiore che scopro in mezzo a sterpaglie o che caparbio spacca l’asfalto per elevarsi al cielo, a quello per la cagnetta adorante e che adoro, alle gatte, persino tenerezza verso quel topolino di cui la mia gatta cacciatrice mi fa dono, amore per il mio mare sconfinato, per i granelli di sabbia che mi fan leggere storie lontane, per le stelle, per il sole, per la luna, per uno sguardo che incrocio, per gli abbracci che scambio, per le cose che leggo e che mi riempiono il cuore, per la piuma trovata per terra, per le pietre dalle forme e colori variegati. Amore in senso lato, amore per la vita che è piena di sorprese e di lezioni.
Molte tue poesie sono state inserite in Antologie. Inoltre hai partecipato anche a diversi reading poetici in tutta Italia (Milano, Torino, Firenze, Cagliari, Como e in molte altre città). Quale ruolo attribuisci alla poesia oggi e perché ritieni che sia fondamentale continuare a veicolare il linguaggio poetico?
Sì, da un po’ di tempo a questa parte, partecipo a selezioni per readings o antologie e pertanto, una volta superata la selezione, viaggio per partecipare e declamare le mie liriche in varie città Italiane. E laddove vengo invitata, vado a presentare le mie raccolte di poesia: a Milano, Biassono, Roma, Sassari, Nuoro, Olbia, P.Torres, e vari paesi della Sardegna. Lo faccio non solo per una soddisfazione personale, che ovviamente è presente, ma soprattutto perché secondo me il linguaggio poetico veicola emozioni, sogni, speranze e sviluppa le potenzialità immaginifiche di un mondo a misura d’uomo, dei suo bisogni “ veri” non indotti dal consumismo o da falsi obiettivi di successo e di affermazione personale senza “se” e senza “ma” per i quali si corre senza ascoltare la voce interiore ed alla fine ci si ritrova con in mano “niente” di vero. Ritengo che oggi più che mai ci sia bisogno di arte in ogni sua forma ed espressione: nei periodi di crisi più profonda a tutti i livelli, economica, politica, sociale, c’è un’àncora di salvezza cui aggrapparsi e secondo me la poesia è tale, ancora, porto sicuro dalle tempeste della vita. Se son triste e guardo un bel quadro, ascolto una bella musica, leggo una bella poesia, o un racconto/ romanzo che mi coinvolga, supero quel momento, riesco a sorridere, a prendere le distanze dalla mia malinconia o dal mio dolore. Altro che Tavor!
In che misura la tua bellissima terra di Sardegna è ispiratrice e Musa dei tuoi versi?
Oh la mia Terra, la mia Sardegna: son fatta di maestrale, di cieli immensi e azzurri, di mare che mi porta in profondità dell’anima con le sue distese azzurre, verdi, cristalline. Per questo motivo tingo di azzurro i miei bianchi capelli. Sono stata lontana dalla mia terra dall’età dei sette anni fino ai 18 anni, inviata nel collegio degli orfani dei Ferrovieri “ in continente” come noi isolani chiamiamo tutto ciò che è oltre il nostro mare. E’ stata una separazione improvvisa e traumatica da tutti i miei affetti e dalla terra che proprio con la lontananza ho scoperto di amare in modo viscerale…ma perché noi esseri umani ci rendiamo conto della preziosità delle cose e delle persone, soltanto quando ci vengono a mancare? Rientrata in Sardegna, maestrina diciannovenne, dopo un rodaggio di reinserimento un po’ complesso ed impegnativo per via di una mentalità che non avevo avuto modo di assimilare, ho messo radici profonde, l’ho amata immensamente. La mia terra mi è madre, padre, sorella, amica e le sue distese a volte brulle e selvagge, mi ispirano .Non parliamo del mare, davanti al quale mi siedo, solitaria, medito, ascolto, piango, sorrido, scrivo, amo. Pur sentendomi cittadina del mondo, pur sapendo che ogni località ha il suo fascino e la sua bellezza, se sono nata qui un motivo ci sarà… ed io in questa mia culla ci voglio vivere e morire. Detto questo, è chiaro che lei è anche Musa ispiratrice per me.
Il Prof. Giacomo Pighizzini ha dichiarato che nella tua poetica, sogno e ragione si scambiano i ruoli in una dimensione di equilibri saldamente riconquistati. Poesie in cui l’onirico presenta quindi sempre una connotazione di realtà. Una poesia che potremmo definire esistenzialista nell’ambito di una visione positivista?
Il professor Giacomo Pighizzini mi ha onorata della sua prefazione all’ultima mia silloge” Azzurrifilid’oro” coniando il termine di poesia “ teddiana” . E che nelle mie liriche ci sia un incrocio di realtà e di sogno, di tangibile e di visionario, di immaginifico e di concreto, è corrispondente al vero. Spesso “ sento” il sogno più reale della realtà e la realtà più eterea e fantasiosa del sogno. Quando di notte entriamo nel mondo onirico, lo viviamo con tale intensità e presenza da percepirlo come reale. E se ciò che viviamo ad occhi aperti fosse esso un sogno? Non voglio andare oltre con queste mie fantasie, ma dico questo per argomentare il mio intrecciarsi di mondi onirici e reali, in un avvicendarsi di immagini, di affetti, di sorrisi, di esplosioni di gioia. In questo senso forse si può anche parlare di poesia esistenzialista, in quanto metto al centro emozioni esistenziali che per quanto espressione di motti d’animo individuali- che poi sono universali- sono sempre visti in modo positivo.
Parlaci ora dei tuoi futuri progetti letterari? So che stai lavorando alla tua quarta silloge, ce ne vuoi parlare?
Progetti? Non sono io che li formulo, sono loro che mi travolgono: scrivo poesie come un fiume in piena, in ogni momento della mia giornata, in ogni luogo, persino se sono in compagnia. Bussano con prepotenza al mio cuore e ne sono ostaggio. Non posso dire di no: è come una fame dell’anima che vuole esprimersi, libera, senza orpelli, senza maschere. E se non scrivo vado in overdose di assenza…per estremizzare e far comprendere che in questi ultimi sette anni, grazie alla libertà dall’insegnamento per via della “maturata età”, ho scritto un’infinità di poesie e potrei pubblicare tante raccolte se ne avessi la possibilità. Io lancio semplicemente il desiderio mentale “Pubblico un altro libro” e faccio vagare questa idea senza eccessivo attaccamento. Accade sempre qualcosa o qualcuno che mi dia il” la” per lanciarmi ed io che non mi tiro mai indietro di fronte alle avventure della mia vita, rispondo e mi metto in azione. Dunque, sì, sto per concludere la selezione delle poesie da inserire nel nuovo libro, ho cover pronta, ed anche prefazioni. Non tarderò a realizzare questo progetto.
Dove è possibile acquistare i tuoi libri?
I miei libri possono essere ordinati direttamente a me fintanto che non esaurisco le copie. Lascio perciò la mia mail affinché chi lo desideri possa contattarmi: maraiteresa.tedde@gmail.com Ringrazio di cuore te, Stefania, per avermi dato l’opportunità di raccontarmi e ringrazio tutti coloro che mi doneranno una parte del loro tempo per leggermi. Felice vita a tutti, perché sono convinta che, nonostante tutto, la vita sia davvero una cosa straordinaria e meravigliosa.
Siamo noi a ringraziare te, Maria Teresa, per averci ricordato il valore esistenziale della letteratura e della poesia in particolare. La poesia riflette le emozioni più intime che abitano la nostra anima, senza contaminazioni alcune. Veicolo privilegiato dei sentimenti più sublimi dell’essere umano.