Uno scavo profondo nell’essenza dell’anima. Questa la sublime sensazione provata dal folto pubblico, proveniente da tutta Italia, che ha preso parte all’appassionante incontro letterario dedicato a Salvatore Quasimodo, tenutosi al Jamaica Bar nel cuore della vecchia Milano. A guidare i presenti nel meraviglioso mondo della poesia quasimodiana è stato Alessandro Quasimodo insieme ai suoi compagni di viaggio: Davide Foschi (fondatore del Nuovo Rinascimento), Rosella Maspero (presidente del Nuovo Rinascimento) e la scrittrice e conduttrice Stefania Romito, rappresentante letteraria del Nuovo Rinascimento.
Anche in questo secondo appuntamento milanese (il 3 luglio scorso si è svolto il primo incontro quasimodiano al Jamaica Bar), che purtroppo ha visto l’assenza involontaria di Pierfranco Bruni causata da un problema di salute, Alessandro Quasimodo ha acceso l’attenzione dei presenti con il racconto di particolari inediti della vita del suo illustre genitore, incentrandosi sugli aspetti emozionali. Un viaggio straordinario che prende le mosse da Modica, città natale di Quasimodo, per poi approdare a Roccalumera, dove il grande poeta siciliano visse parte della sua infanzia. Il viaggio esistenziale di Quasimodo è proseguito attraverso il coinvolgente racconto del figlio Alessandro destando via via emozioni sempre più intense che hanno raggiunto l’apogeo nella lettura e recitazione di alcune tra le più suggestive poesie di Salvatore Quasimodo, tra cui “Vento a Tindari”. Componimento poetico, contenuto nella prima raccolta lirica “Acque e terre” del 1930, dal quale emergono i temi peculiari della poetica quasimodiana: il tema della Sicilia intesa come felicità perduta, che si contrappone alla malinconia legata alla sua condizione di esule. La condizione di errante, straniero nel mondo, riaffiora con grande intensità in una tra le poesia più amate di Salvatore Quasimodo: “Lettera alla madre”, meglio nota come Mater dulcissima. Qui il dolore è legato alla figura materna che assume una veste di sacralità. Riaffiora il rimorso, forte, struggente, per averla abbandonata anziana e malata in una terra tanto amata che offre poche risorse ai giovani. Madre dulcissima che ringrazia profondamente per avergli donato quel suo intenso sorriso, la sua peculiare ironia che gli consente di superare le malinconie e affrontare con forza le difficoltà del vivere. Il mito della terra perduta assume una valenza privata mediante la nostalgica immagine dell’orologio appeso alla parete della cucina che insegue la sua corsa verso l’inesorabile epilogo esistenziale.
Alchemiche suggestioni hanno connotato gli straordinari versi poetici di Maria Cumani, madre di Alessandro Quasimodo. Superlativa danzatrice e attrice di teatro che ha abitato il cuore del grande poeta siciliano diventandone musa ispiratrice ed essenza della sua anima. Una donna dotata di una eleganza e di una grazia fuori dal comune, detentrice di un profondo sapere e di una sensibilità superiore. Autrice di versi di straordinaria intensità poetica ed esistenziale.
Di grande interesse letterario è stato l’intervento di Davide Foschi che ha messo in evidenza un aspetto di grande originalità, ossia la presenza di Dostoevskij in Quasimodo, mentre Rosella Maspero ha illustrato la missione, i progetti e la finalità del Nuovo Rinascimento. Interessante realtà culturale milanese che sta diffondendo anche nel resto d’Italia i suoi importanti principi tra cui quello di porre al centro la sacralità dell’essere umano che si manifesta in maniera sublime proprio attraverso l’arte, la letteratura e tutte le altre meravigliose espressioni dello scibile umano.
Le tematiche quasimodiane contraddistinguono l’anima del progetto poetico letterario dal titolo SALVATORE QUASIMODO: DALLA MAGNA GRECIA AI NAVIGLI, ideato dal poeta, scrittore e saggista Pierfranco Bruni (già candidato al Nobel per la Letteratura), con la collaborazione di Stefania Romito che ne ha curato la veste grafica. Un contributo di grande originalità e spessore culturale che comprende una Cartella poetica (https://istitutodiculturaletteraria.wordpress.com/salvatore-quasimodo-tra-la-magna-grecia-e-i-navigli/) e un video dal titolo SALVATORE QUASIMODO DALLA MAGNA GRECIA AI NAVIGLI visionabile su Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=WpF__p_yJYg&t=30s) . Il progetto tende a fondere le due realtà geografiche e culturali contrapposte che hanno trovato in Salvatore Quasimodo uno straordinario anello di congiunzione: quella della Magna Grecia e quella milanese. Storia, mito, memorie si fondono a immagini di raffinata eleganza che celebrano il cammino esistenziale del poeta siciliano che da Modica, Roccalumera, attraversando Tindari e il mare greco, approda a Milano sospinto dalle nebbie della nostalgia. Una città importante per il suo percorso non solo letterario.
Un progetto patrocinato dal MIBAC, dal PARCO LETTERARIO SALVATORE QUASIMODO DI ROCCALUMERA, dalla CASA NATALE SALVATORE QUASIMODO DI MODICA, dall’Associazione VERSO UN NUOVO RINASCIMENTO, dal SINDACATO LIBERO SCRITTORI ITALIANI, dal CENTRO STUDI DI RICERCHE “FRANCESCO GRISI” e da OPHELIA’S FRIENDS CULTURAL PROJECTS.