di Carlo Zannetti
Mi ricordo quando la sua splendida voce mi aiutava a scacciare la tristezza di quelle brutte giornate, nelle quali ero costretto dall’amore che provavo per una persona a vivere un conflitto sentimentale molto complicato per il mio cuore. La mia canzone preferita era “Jesus to a child “ (1996). La ascoltavo cento volte al giorno con il tasto “repeat” sempre acceso. Si tratta della canzone forse più profonda ed ispirata scritta dall’artista inglese, probabilmente perché anche lui, proprio in quel periodo, aveva appena perso un grande amore. “C’è tristezza nei miei occhi, nessuno può immaginarlo, nessuno l’ha mai provato. Mi hai sorriso come Gesù ad un bambino. Freddo e senza amore, con il tuo ultimo respiro hai salvato la mia anima.Mi hai sorriso come Gesù ad un bambino.“ (“Jesus to a child”– 1996). In seguito, dopo parecchi anni, andai a Padova al suo concerto. Era il 17 luglio 2007. Ho risentito quella voce, quel brano che mi ricordava quel periodo così difficile. Io non ero più lo stesso e neanche lui. George era un po’ triste. Quando nella vita hai vissuto certi periodi impari a riconoscere anche negli altri quelle sfumature in bianco e nero che appaiono tra i colori e che ti fanno capire che c’è qualcosa che non funziona. Movimenti diversi, sguardi un po’ persi e la mente che si trova altrove.
Si chiamava Georgios Kyriacos Panayiotou ed era nato a Londra il 25 giugno del 1963. Un altro super cantante da più di 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Un altro che forse aveva tutto e che forse non aveva niente. L’uomo che scrisse quell’assolo di sassofono meraviglioso, uno dei più famosi della storia della musica, una sequenza di note che illuminano la notte e che fanno venire i brividi ogni volta che si sentono in quella bellissima “Careless Whisper” (1984). Quella magia che fu poi eseguita magistralmente da Steve Gregory, un “session man”, un turnista, uno dei tanti musicisti talentuosi che però scelgono di non diventare famosi. Un altro grande.
La canzone fu scritta da George Michael alcuni anni prima, insieme al polistrumentista Andrew Ridgeley ancora ai tempi degli Wham. George non era solo un interprete ma era anche un compositore.
“Un talento raffinato, un cantante potente, un uomo bellissimo, così sensibile e bravo che alcuni di noi forse riescono anche a non giudicare per tutti i suoi eccessi , puntualmente descritti in modo impietoso da tutti i giornali del mondo. E’ proprio a queste continue interferenze nella sua vita privata alle quali si riferisce il cantante nella sua canzone “Through”? “Credo che sia finita, vedi, tutto è cambiato e tutto questo odio può solo farmi forte “ (Throught -2004). La canzone è contenuta nell’album “Patience” , dove è presente anche il brano “John And Elvis Are Dead” dove George Michael menziona i suoi idoli John Lennon ed Elvis Presley. “Patience” è stata composta e registrata sul pianoforte che fu di John Lennon, quello Steinway verticale, reso magico perchè sfiorato dalle mani del celebre compositore che proprio con quello strumento scrisse e registrò l’immortale “Imagine” nel 1971 . George dopo averlo acquistato all’asta per una somma pari a circa due milioni di dollari lo donò al museo “The Beatles Story” di Liverpool. Un nobile gesto, un regalo affettuoso alla gente ed un tributo alla memoria del celeberrimo “Beatle” che proprio in quella meravigliosa canzone cantava “Immagina che non ci siano proprietà….”.
George Michael, forse poteva essere anche definito l’unico cantante che avrebbe potuto tenere testa al grande Freddie Mercury. Nella sua carriera ha duettato con Aretha Franklin, Elton John, Queen, Lisa Stansfield, Steve Wonder, Whitney Houston, Luciano Pavarotti.
E’ morto il giorno di Natale del 2016. Uno dei suoi successi più conosciuti era proprio “Last Christmas “ (1984) diventata famosa come una canzone di Natale, ma che in realtà parla però di un ultimo Natale quando un suo amore è finito male. Lui forse era così; una di quelle persone che ogni volta che perdono un grande amore lasciano per la strada anche qualche anno di vita.
L’artista britannico amava molto gli animali in particolare i cani e i gatti. Aveva due femmine di Labrador con le quali passeggiava spesso per le strade ed i parchi di Londra.
In passato sembra si sia anche fatto portavoce di una campagna, avviata da altre stelle del rock, per cercare di contrastare il commercio illegale di cuccioli su Internet. Ancora oggi purtroppo vengono importati illegalmente, soprattutto da alcuni paesi dell’Est Europa, molti cuccioli di animali che sono stipati e trasportati in condizioni pietose all’interno di mezzi non idonei e che arrivano a destinazione disidratati, affamati, infreddoliti e spesso anche morti.
Un altro artista che sarà ricordato per la sua sensibilità oltre che per le grandissime qualità canore. Mi piace ricordarlo in quella famosa foto quando sorridente e forse un po’ perso guardava con attrazione gli occhi della sua amica Lady Diana Spencer.
Un abbraccio George, purtroppo sei morto solo e ci hai lasciato troppo presto; la tua generosità d’animo e la tua musica vivranno in eterno.