di STEFANIA ROMITO
Ciao Linda, tu sei una scrittrice di narrativa, poetessa, e spazi nell’ambito di diversi generi letterari tra cui il noir, il thriller, il romanzo storico, il romanzo gotico fino a contemplare anche il genere erotico. Una scrittrice a tutto tondo, mi verrebbe da dire. Oltre alla scrittura possiedi anche un’altra grande passione: l’amore per il teatro. Ce ne vuoi parlare?
Penso che uno scrittore debba scrivere solo di ciò che conosce e questo pone il problema che “una vita non basta”… Grazie alla recitazione ho la possibilità di provare mille sensazioni diverse, esperienze ed emozioni che solo i personaggi più diversi mi possono regalare. Il bagaglio culturale aumenta così come il lessico. Il teatro è un universo al quale attingere a piene mani.
Tu fai parte del TOF, un gruppo di artisti attivi in Versilia e fai anche parte dei “Nove Facoceri”, un gruppo di scrittori satirico-noir. Parlaci di queste interessanti esperienze.
“I Nove Facoceri” sono un gruppo formatosi all’interno del sito 20Lines. Sono molto attivi in ambito di scrittura satirica e, soprattutto, hanno uno spirito incredibile, ma confesso che ultimamente non collaboro molto con i loro lavori anche se sarei una dei “facoceri originali”. Discorso diverso col TOF – Testo Originale a Fronte – composto da poeti, pittori e attori. Con loro recito, compongo. Il TOF presta la voce a chi non ne ha, ovvero poeti e scrittori che hanno bisogno di lettori per le presentazioni dei loro romanzi. Inoltre una volta al mese ci riuniamo per lavorare esclusivamente sulla poesia, ora stiamo studiando poeti classici e contemporanei in un’accezione non scolastica.
Di recente hai dato alle stampe un romanzo thriller da titolo L’invisibile (edito da Bookabook). Una storia appassionante il cui protagonista è l’ispettore John Ross alle prese con uno spietato serial killer. Tratteggiaci le peculiarità di questo affascinante ispettore.
É un… mi si scusi il termine… “povero Cristo”… Era un poliziotto deduttivo, brillante, ma del tutto onesto e per questo è stato tradito da colleghi corrotti e retrocesso alla contabilità della Polizia. Un uomo che vede ogni crimine, ogni indagine, ma è costretto a firmare le “buste paga”… Peggio dell’Inferno Dantesco. Ross è un alcolizzato, non trova pace per quello che gli è accaduto e spera di riuscire a catturare il misterioso killer per tornare a essere il poliziotto che era.
L’altro personaggio importante è il serial killer, un brutale assassino che uccide le sue vittime a sangue freddo, con un colpo di pistola in mezzo agli occhi. Le sue vittime hanno una caratteristica ben definita: sono tutte persone importanti, potenti, come politici, magnati, mafiosi, star appartenenti al mondo del jet-set. Un assassino che, sebbene agisca alla luce del sole, riesce sempre a passare inosservato, a risultare “invisibile”. Non è così?
Esattamente, è una persona che ha capito come funziona la società. Nessuno dà peso al postino, al lavavetri, allo spazzino. Si nasconde fra gli umili, ultimo fra loro, e agisce indisturbato cambiando aspetto di volta in volta.
Un personaggio, il killer, che sa camuffarsi bene tra la gente, sa indossare perfettamente una maschera e vivere una doppia identità. Un personaggio che forse soltanto alla fine mostrerà il suo vero volto. Quanto il tuo amore per Pirandello, e il suo concetto di “maschera”, ha influito nella stesura di questo romanzo?
Pirandello e il teatro, grandi amori che ritornano… Da ragazza vinsi un premio da un’associazione culturale di Agrigento il cui bando era titolato “Modello Pirandello” e scrissi un racconto su “la maschera e il volto” perché sono molto sensibile all’argomento. Noi indossiamo sempre una maschera e nessuno ci vede per quello che siamo realmente. Forse neppure noi stessi siamo sinceri nei nostri stessi confronti. Potrei affermare tranquillamente che due terzi della mia produzione narrativa si basa su questo tema e penso che l’argomento sia ben lungi dall’essere esaurito.
Di solito nei romanzi thriller l’amore tende a passare in secondo piano proprio per prediligere aspetti peculiari del genere quali l’azione, la suspense, il mistero. Nel tuo romanzo, invece l’amore, riveste un ruolo fondamentale, vero?
L’amore è il vero argomento del romanzo. Un amore più grande, verso un uomo, verso i più umili fra gli umili, verso il mondo intero. Un amore che costringerà il protagonista a scelte estreme. Il tema fondamentale è proprio: “cosa siamo disposti a fare per amore?”
Un altro personaggio importante nella storia è Charlotte, che presenta un carattere totalmente diverso da quello dell’ispettore. Cos’è che li differenzia maggiormente?
La tranquillità. Charlotte è una donna che… “ha pagato il suo prezzo alla vita” diciamo… Una donna che non vuole coinvolgimenti, che non vuole problemi. Le va bene essere angariata dai colleghi e non si ribella se qualcuno la deride. La cosa importante per lei è tornare a casa lontano da tutto e da tutti. Charlotte non vuole attenzioni, non le importa. John Ross rimane affascinato dalla serenità della donna e vorrebbe poter essere come lei, ma vuole anche catturare il Killer. John non sa scegliere fra l’amore e la carriera e non si può aver tutto.
Riguardo ai tuoi futuri progetti letterari, stai già pensando a un sequel di questo romanzo, oppure prevedi di cambiare totalmente genere?
Confesso che mi hanno già chiesto in molti un sequel, il finale è aperto e si presterebbe, ma sono indecisa. Ho descritto un amore totale, crudele. Per me l’amore è sempre crudele. Vorrei poter dar pace al protagonista di questo romanzo e non so come affrontare la sua vita. I miei personaggi sono molto determinati, quasi reali e prendono decisioni che a volte neppure io so gestire. Al momento mi sto concentrando sulla letteratura erotica, ugualmente difficile, ma di tutt’altro genere.
Dove è possibile acquistare il tuo libro?
Su Amazon dove sono disponibili tutti i miei titoli oppure direttamente sul sito Bookabook.it in questo modo non c’è da pagare neppure il costo di spedizione. Grazie per la bella intervista, un caro saluto a tutti voi.

Linda, è stato davvero molto affascinante entrare nel tuo mondo letterario, fatto di mistero, intrighi, tormenti interiori e, soprattutto, di amore. Personalmente ritengo che anche nei romanzi thriller questo sentimento debba essere sempre salvaguardato poiché i romanzi rispecchiano la nostra esistenza e quindi, a prescindere da qualsiasi genere di appartenenza, non possono esimersi dal contemplare il sentimento più importante e sublime che possa provare l’essere umano. Ti ringraziamo molto per aver ricordato questo importante aspetto nel tuo bellissimo romanzo!