Mi sono sempre chiesta la ragione per cui le persone scrivono. Non sono ancora riuscita a darmi una risposta esaustiva. Da lettrice, annoto però sempre più, quanto desiderio di introspezione, proprio e altrui, c’è nella scrittura. E c’è ne è davvero molto in questo bel libro in ebook di Stefania Romito alias Ophelia, la ghostwriter protagonista di tutta una serie di avventure rocambolesche (Ophelia, le vite di una ghostwriter). In questo episodio, dal titolo «Ambiguità occulte» la storia investigativa si intreccia con un mondo sottile, magico e occulto. Non a caso l’ambientazione è a Londra, una delle città esoteriche per eccellenza. Ricordiamoci, infatti, per esempio Aleister Croley, il più famoso e controverso mago moderno e dei più celebri esponenti dei misteri che erano soliti incontrarsi al 49 di Museum Street, per discutere di magia nera, occultismo e praticare rituali segreti. Londra con il suo clima mutevole e il suo fascino arcano apre le porte a una nuova avventura di Ophelia, che proprio per la sua attitudine all’osservazione e alla scrittura, ha anch’essa un’allure d’ombra e di magia, nonostante lei stessa non se ne renda conto. Il libro-racconto è come un gioiello incastonato in un piccolo astuccio di velluto cremisi. L’incipit parte proprio dalla presentazione di un altro libro dal titolo «Anime inquiete» di Svetlana Novikova, una scrittrice sensitiva-medium che ha il dono di sentire e vedere cose che normalmente non si riescono a udire e vedere. Svetlana possiede una vibrazione superiore, una sensibilità particolarissima. E proprio con queste sue facoltà «magiche» è riuscita a risolvere misteri e omicidi irrisolvibili. Alla presentazione del libro, perché nulla è mai per caso, arriva anche Ophelia in compagnia di sua madre. E per un gioco del destino, Svetlana chiede a Ophelia di scrivere la propria autobiografia. La ghostwriter all’inizio tenta di eludere la richiesta della medium. Con «millantata razionalità» scardina i mondi invisibili. E con un certo sprezzo definisce le persone che lucrano sulla credulità bonaria delle masse. Ma poi, seguendo un moto interiore, o forse la curiosità del novelliere, accetta la richiesta. E accetta di entrare in un mondo immateriale e sconosciuto.«Ambiguità occulte» piace perché la trama è avvolgente. Una volta cominciato a leggere diventa difficile staccare perché i dialoghi serrati di Romito-Ophelia sono davvero bene scritti e la narrazione assume spesso un ritmo incontrollabile. Non mancano anche riferimenti alla cronaca nera di massa dove la magnetica Svetlana diventa la portatrice consapevole di una deriva da pregressi traumi familiari. Una crepa che appare sulla facciata di tante vite immobili solo in apparenza. A raccogliere e mettere insieme i cocci di tutta la sua storia sarà così, ancora una volta, Ophelia non solo con la logica razionalità che ha sempre dimostrato. Il dono di Svetlana riuscirà ad aprire il cuore di Ophleia. E a mostrarle lo spirito dagli occhi color dello smeraldo e dai lunghi capelli ramati. Il fascino di «Ambiguità occulte» è che le parole restano impresse nella memoria, come i personaggi feriti e dolenti. E come noi, quei personaggi cercano un senso altro a questa vita imperfetta.

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