di STEFANIA ROMITO
Ciao Raimondo, sono felicissima di approfondire la tua conoscenza. Tu sei un intellettuale a tutto tondo. Filosofo e poeta. Hai scritto numerosi saggi e articoli. Collabori con il quotidiano futurista “Asino Rosso” e scrivi in molti siti web tra cui il prestigioso magazine culturale “Non Quotidiano”. Qual è il fil rouge della tua poliedrica attività letteraria?
Il filo conduttore di tutta la mia ricerca filosofica e la mia attività artistico-letteraria , ormai da più di un ventennio a questa parte è la creazione di un nuovo sistema di pensiero che, prendendo le mosse dall’esperienza e dallo spirito rivoluzionario delle Avanguardie Storiche Artistiche e Politiche in primis il Futurismo fino ad arrivare a quella di cui a ragion veduta mi ritengo ormai massimo esperto ovvero il Situazionismo dell’Internazionale Situazionista e Lettrista di cui leader assoluto fu il parigino Guy Debord, uno dei padri della rivoluzione del Maggio Francese del Sessantotto, sia capace di proporre con forza un approccio letterario e filosofico innovativo e inedito ed un modus essendi e vivendi ovvero uno stile che sia non solo il mio segno distintivo ed il mio marchio di fabbrica da ravvisare in tutte le mie opere filosofiche e letterarie , ma anche e soprattutto una metodologia olistica, interartistica, multidisciplinare e onnicomprensiva, per poter affrontare e risolvere le complesse problematiche e la crisi epocale ,che affligge il nostro tempo ricordando sempre che: “Il più moderno è anche il più arcaico” (Guy Debord) e che l’essere umano è e deve sempre rimanere al centro di tutto assumendosi la responsabilità essere e diventare artefice del suo destino.
Il tuo ultimo lavoro è il saggio dal titolo “DEBORD e la Internet Society”, edito da Asino Rosso Edizioni. Un testo in cui approfondisci le teorie del celebre filosofo francese situazionista, precursore di Internet. Ce ne vuoi parlare?
Certo, il mio ultimo saggio qui citato, costituisce la felice sintesi di un lavoro sul poliedrico filosofo, artista e politico francese che porto avanti ininterrottamente ormai da più di un ventennio. Per questo lavoro sono stato ricordato anche dal ricercatore culturale contemporaneo Carlo Mazzuchelli , che nel suo saggio “80 Profili Digitali”, mi cita tra i più eminenti, importanti e influenti tecnosituazionisti (neosituazionisti) insieme a nomi di spicco come l’ex Direttore di Rai 2 Carlo Freccero e il creatore di “Striscia la Notizia e altri programmi di successo di Mediaset Antonio Ricci proprio per i miei saggi di cui il più importante e fondamentale è e rimane il primo: “La Società della Rappresentazione secondo Debord” edito da Tracce Edizioni Pescara nel 2001, citato poi in tanti altri e trasversali differenti ambiti culturali ed in primis ricordato dallo stesso Mazzuchelli. In tali lavori che ,ribadisco, si articolano e si sviluppano in un percorso di crescita culturale , personale e professionale di più di vent’anni e tuttora in corso, ricorre spesso la formulazione di una nuova formulazione e una ricontestualizzazione della teoria di matrice marxiana e marxista del valore e del feticismo della merce che io applico e proietto nell’universo virtuale, immateriale e liquido di Internet più reale del reale dove appunto tutto ciò che prima aveva valore nel mondo fisico si è trasferito In sostanza io riprendo, utilizzo e potenzio tutte le tecniche letterarie e filosofiche di Debord, dei situazionisti e di altre avanguardie artistiche e culturali per creare un mio sistema. Quest’ultimo tale da , anche attraverso un utilizzo sapiente della Dialettica di matrice hegeliana e marxista e una visione strategica , che io condivido da sempre con lo stesso Debord , che tra l’altro era un amante appassionato culture dei giochi strategici come il sottoscritto che da sempre gioca a Scacchi,e scrive su quest’argomento di attuare un ribaltamento appunto dialettico degli esiti teorico-pratici filosofici e politici dello “Spettacolo Debordiano”, lasciandone però intatti i presupposti e concetti fondamentali che io forte di uno spirito rivoluzionario e futurista proietto in una dimensione spettacolare tecnologica globale e globalista. La stessa situazione che ai giorni nostri ha raggiunto la massima espressione se non proprio, la sua apoteosi attraverso lo sviluppo del Cybermondo di Internet in cui non esiste più un centro e una periferia ma ogni computer che fa parte della rete decentralizzata come la Blockchain , la tecnologia alla base del Bitcoin e le altre criptovalute, globale di Internet può costituirne un punto d’accesso . Ovvero un punto d’entrata che catapulta l’uomo nell’universo di energia ed informazione creato dal suo genio creatore. Quindi l’alienazione marxiana e il presunto strapotere del sistema creato dalla Tecnica nel nostro tempo non è altro che una illusione , ovvero Matrix, prendendo le mosse dall’omonima celebre saga cinematografica capolavoro dei fratelli Wacowsky e in realtà ognuno opportunamente istruito, attrezzato e preparato a fare le scelte intelligenti e corrette e pronto a riscoprire ed utilizzare la sua creatività e la sua intelligenza di essere umano, determinata dall’immensa potenzialità ancora quasi del tutto inesplorata ed inutilizzata del suo mirabolante e incredibile cervello, di cui lo stesso Internet, l’intelligenza Artificiale e la Robotica più avanzate e raffinate sono solamente imitazione.
In questo saggio metti in evidenza il fatto di come Debord sia figlio di una duplice matrice culturale: la cultura d’avanguardia e il marxismo. Uno degli aspetti che metti in evidenza è come la fusione di queste due differenti culture, destinate singolarmente al reciproco fallimento, daranno invece origine al tessuto economico-sociale del Novecento e ne costituiranno lo stile estetico, non è così?
Assolutamente e aggiungo che secondo queste due matrici ovvero la Cultura d’avanguardia ed il marxismo sono figlie dell’unica cultura del Novecento che le ha partorite ovvero la grande trasformazione sociale, economica , finanziaria e soprattutto tecnologica , forse tra le più rilevanti se non quella più repentina e radicale di tutta la storia dell’umanità . Tale trasformazione ha prodotto tramite una serie impressionante di rivolgimenti politici e sociali generati anche dall’avvento e dal superamento di due Conflitti mondiali e altri innumerevoli eventi conflittuali e rivoluzionari e portatori sì di morte, distruzione e rovina ma anche di uno sviluppo straordinario ed estremamente rapido e una modernizzazione e dell’economia e della società (la celeberrima e controversa globalizzazione dell’economia e della società) che diventa ogni giorno che passa più tecnologica e finanziarizzata, che probabilmente, non ha precedenti nella storia dell’umanità, soprattutto per la sua repentinità e rapidità. In questo clima a cavallo di conflitti, rivoluzioni e due guerre mondiali, ha avuto inizio e si è formato il percorso non solo artistico e culturale ma anche filosofico e politico delle Avanguardie; e nel frattempo nello stesso periodo storico ha preso forza, forma e sostanza il messaggio messianico e rivoluzionario del pensiero di Karl Marx e di tutto il Marxismo successivo, di cui io prendo soprattutto alcuni aspetti: lo spirito rivoluzionario, il metodo analitico e ciò che il controverso ma brillante filosofo “Della Speranza” tedesco Ernst Bloch ha definito gli aspetti della corrente calda del marxismo, per cui quest’ultimo, risulta essere sempre attuale e vitale, soprattutto nel difficile momento attuale. Pertanto queste due differenti, ma, forse non troppo, matrici culturali che hanno attraversato tutto “il secolo breve” (il Novecento), hanno, a mio avviso, come comune denominatore l’individuazione e l’attuazione di progressivo un mutamento antropologico e culturale in senso estetico che dal primo novecento fino ai giorni nostri porterà all’avvento dell’homo technologicus naturale sviluppo e potenziamento ma anche apoteosi e crisi non solo economico-sociale e politica ma anche e soprattutto valoriale della nostra civiltà Occidentale.
Debord individua nello spettacolo la nuova fonte di alienazione dell’uomo, poiché lo priva della sua individualità e creatività umana. Qual è la tua personale posizione a riguardo?
Ribadisco, ed questa impostazione che ritengo uno dei principali e maggiori punti di forza di tutto il mio pensiero e sistema filosofico, che l’essere umano grazie alla sua creatività e alla sua forza di volontà può riprendere il controllo sul mondo creato dalla Tecnica, ciò che Debord definisce come lo “Spettacolo” o la Società dello Spettacolo. Questo perché è l’uomo che tramite il suo straordinario ingegno, la sua creatività e la sua volontà ha creato nei secoli il nostro mondo prodotto dalla Tecnica che appunto deriva dal termine greco antico di τέχνη (téchne), “arte” e saper fare ovvero la sua capacità di produzione del mondo e in virtù di quest’assunto può e deve assumersi la responsabilità di dominare e utilizzare a proprio vantaggio le forze che ha creato e che temporaneamente gli sono sfuggite di mano raggiungendo un nuovo stadio più avanzato della sua evoluzione e migliorando così la propria vita e quella dei suoi simili.

Ti ringraziamo, Raimondo, per questo appassionante excursus tra le avanguardie storiche e l’ideologia di Debord. Abbiamo davvero bisogno di menti illuminate per uscire da questa patina di relativismo e leggerezza nella quale siamo sprofondati. Quindi ben vengano intellettuali come te a ricordarci che c’è sempre la possibilità di risorgere a nuova vita con un Nuovo Rinascimento culturale. Ed è proprio questa la nostra missione!