di Stefania Romito
Suggestioni storiche e spirituali hanno contraddistinto la presentazione del libro di Gabriele Montera, “Remedia” (edito da Edizioni Forum Telesiano). L’incontro letterario, che si è svolto nel noto locale milanese “Trottoir”, con la partecipazione straordinaria dello scrittore Andrea G. Pinketts, ha emozionato i presenti proiettandoli in una atmosfera surreale e magica.
Pinketts, dopo aver introdotto il libro esprimendo grande ammirazione nei confronti dello scrittore cosentino, ha ribadito come la tematica dei Templari, che lui personalmente non apprezza a causa del suo sconsiderato sfruttamento in letteratura, nel caso specifico sia stata invece trattata con estrema competenza e professionalità da Gabriele Montera evidenziandone il carattere di grande innovazione e arrivando a paragonare il suo libro a un capolavoro della storia della nostra letteratura: “Il nome della rosa” di Umberto Eco.
L’autore ha posto l’accento sul significato del titolo “Remedia” legato alla ricerca di rimedi che sono principalmente “rimedi per l’anima”, rappresentando una testimonianza della magia che permette di trasformare l’impossibile in un meraviglioso possibile. Montera stesso ha dichiarato di sentirsi protagonista di una serie di eventi sincronici che gli hanno permesso di entrare in contatto con persone perfettamente sincronizzate sulla sua stessa frequenza, una frequenza che si lega all’antica profezia di Gioacchino da Fiore in grado di trasformare l’immaginazione in realtà.
Mariagrazia Innecco è rimasta talmente colpita dall’opera di Montera da voler avviare uno studio, da lei definito una sorta di “tomografia assiale”, una tac letteraria volta a individuare possibili incongruenze nella trama. Il risultato del suo lavoro ha messo in evidenza una assoluta coerenza in un intreccio molto complicato ma allo stesso tempo di facile fruizione. Un testo che rende omaggio a Cosenza, una città che possiede un grandissimo potere di attrazione. Un libro che mette in collegamento Cosenza ad altre città importanti (New York e Milano) attraverso richiami alla sua affascinante cultura legata a due filosofi d’eccezione: Gioacchino da Fiore e Bernardino Telesio.
L’intervento del docente dell’Accademia di Cosenza Pierangelo Dacrema, anch’egli scrittore, ha illustrato le principali tematiche del libro: il tema del viaggio (un viaggio spazio temporale che, partendo da Alarico, copre vari secoli), il tema dell’amore inteso come “armonia”, il tema del cenacolo vinciano e quello basato sulla convinzione che i libri possano segnare il destino degli uomini.
«E’ stata la profezia di Gioacchino da Fiore, la magia legata ai numeri, la casualità degli eventi, a farmi immaginare una realtà dalla quale far derivare la nostra realtà» ha sottolineato Gabriele Montera tenendo a precisare che l’interpretazione che vorrebbe si dia al suo libro è quella di riuscire a cogliere attraverso gli eventi sincronici dell’esistenza il messaggio per andare insieme nella direzione giusta.