di STEFANIA ROMITO
Ciao Barbara, tu hai lavorato per circa 10 anni presso la FAO di Roma, città in cui sei nata, ma già da diversi anni hai deciso di dedicarti all’attività letteraria coltivando anche altri interessi. Sei master Reiki, Floriterapeuta e consulente Feng. Parlaci di questa tua interessante attività.
Nel 2010 mi sono trasferita in Sardegna per stare col mio compagno, poi divenuto mio marito, ed è stato allora che ho colto la palla al balzo e trasformato i miei interessi in una vera e propria professione. Avevo ottenuto i primi due livelli Reiki già a Roma (il Reiki Master più avanti, in Sardegna), così anche le qualifiche per lavorare come consulente Feng Shui, e avevo studiato la floriterapia, ma lavorando a tempo pieno alla Nazione Unite tutte queste attività rimanevano relegate nel cassetto ‘hobby e tempo libero’. Qui a Cagliari invece, ospitata da uno studio medico, ho avuto la fortuna di poter trasformare il mio interesse per la guarigione naturale della persona e degli ambienti in un vero e proprio lavoro. É stato un gran salto nel buio inizialmente, che poi si è trasformato in un salto di qualità nella mia vita! E anzi ne approfitto per esortare chi mi sta leggendo a seguire le proprie passioni, a dedicarvisi con amore, per farne come me, chissà, un giorno, una vera professione…. La vita cambia quando eserciti un lavoro che è la tua passione, è come non lavorare affatto. Per l’attività letteraria il discorso è diverso… scrivo da quando avevo sei anni, i miei genitori conservano ancora quaderni contenenti poesie che scrissi davvero molti anni fa! La mia passione per la letteratura poi si è amplificata con la scelta universitaria di studiare appunto Lingue e Letterature Straniere Moderne, anni intensi in cui ho scritto tra l’altro ‘Te lo saresti mai immaginato?’ un anti-romanzo un po’ particolare che si differenzia dal resto della mia produzione artistica. C’è stata poi una sorta di pausa nella scrittura, coincidente col periodo di lavoro alla FAO, ma da quando mi sono trasferita a Cagliari ho ripreso e ne ho fatto il mio pane quotidiano… Sarà l’aria di mare? 😉
Tu segui una duplice linea letteraria. Con lo pseudonimo di Paulina B. Lawrence scrivi romanzi di narrativa, mentre con il tuo vero nome, Barbara De Filippis, ti dedichi alla produzione di saggi che contemplano la Cucina Vegana, la Floriterapia e il Reiki. Come mai hai deciso di farti conoscere ai tuoi lettori con due nominativi differenti?
La scelta è stata dettata proprio dall’esigenza di differenziare la produzione artistica. Inizialmente avevo creato lo pseudonimo di Paulina B. Lawrence – che è la traduzione inglese dei nomi di mio marito e di mio figlio mentre la B puntata al centro sta per Barbara, il mio vero nome – per nascondere l’identità della creatrice del romance Sette Gelsomini, senza sapere se in futuro avrei effettivamente continuato a scrivere anche romance, oltre alle poesia, ai racconti e alla saggistica. Dopo quel mio primo successo, pubblicato da Rizzoli, la voglia di scrivere romanzi d’amore ha dilagato nel mio cuore pompata dalla fiducia che effettivamente anche i miei scritti di quel genere avevano delle chance, e quindi ho deciso di mantenere lo pseudonimo per distinguere la mia duplice via creativa. É stato divertente vedere le reazioni dei miei lettori quando ho rivelato pubblicamente che Barbara De Filippis e Paulina B. Lawrence sono la stessa persona! Moltissimi sono rimasti sbigottiti, altri – soprattutto coloro che mi conoscono personalmente – avevano intuito qualcosa….
Nel 2016 pubblichi appunto con Rizzoli un bellissimo romanzo dal titolo Sette Gelsomini. Nel 2017 pubblichi due romanzi L’Amante nello Specchio, e in TANGO, un romanzo, quest’ultimo, ambientato nella tua meravigliosa Sardegna, regione in cui vivi. Una bellissima storia d’amore in cui sono le espressioni artistiche più sublimi dell’essere umano a parlare, come il canto e il ballo. Che ruolo riveste il ballo in questo tuo romanzo?
Il tango, nel mio ultimo romanzo lungo, rappresenta la via d’elezione per conoscere un’altra persona, quindi riveste un ruolo di primo piano. Tutto il romanzo è incentrato sull’uso di modalità diverse di comunicazione tra gli esseri viventi. Uno studio sulla comunicazione non-verbale – che tanto mi aveva affascinata ai tempi dell’università – lo aveva già intrapreso nel mio “L’Amante nello Specchio” con modalità leggermente differenti. Con “In Tango” sono andata oltre: ho messo in scena una situazione estrema – ovvero quella di una protagonista femminile che ha perso l’uso della parola – in cui quindi conoscersi attraverso i dialoghi è impossibile. Per questo motivo entrano in gioco prepotentemente gli altri sensi: gli sguardi, anche il gusto – infatti vediamo spesso i protagonisti assaporare insieme il cibo – l’udito e il contatto fisico. Il tango rientra in questo modus cognoscendi come espressione artistica, ma anche come piacere dell’ascolto e dell’unione nel movimento corporeo, che si stampano in un certo senso nella nostra memoria forgiando una parte della nostra storia vitale.
Il tango argentino diventa, quindi, il veicolo privilegiato di conoscenza tra Bruno e Angelina. Bruno non ha altri strumenti per conoscere la donna di cui si sta innamorando se non questa sublime espressione artistica che mette in comunicazione il cuore di lui con l’anima di lei. È giusto affermare questo?
Assolutamente sì.
Un libro che diventa metafora di quelle che sono le paure che subentrano inevitabilmente quando si ama davvero; paura dell’ignoto, timore di non conoscere mai veramente e completamente la persona che ami.
Infatti. É questo un altro aspetto dell’amore, oltre a quello della comunicazione, che ho voluto esplorare nel mio scritto. Anche quando si ama davvero, o forse, proprio quando si ama davvero, arriva il momento del dubbio, in cui ci si chiede chi sia veramente la persona che abbiamo davanti, e chi sia stata prima che noi la conoscessimo. L’Amore con la A maiuscola però poi opera un salto di qualità costringendoci in un certo senso ad un salto nel buio, a fidarci ed affidarci all’altro, a prenderlo esattamente così come si pone adesso, nel qui e ora, nei nostri confronti.
Cosa differenzia questo romanzo dai precedenti?
Un gran bella differenza! Uso definire ‘in Tango’ un romanzo incarnato. Mi spiego…In tutti i miei Romance l’Amore vero è il protagonista assoluto, è così è anche in “In Tango”. Ma… In “Sette Gelsomini”, che è un Romance erotico e paranormale, vi racconto di un amore che trascende i secoli e che si ‘ripresenta’ dopo sette generazioni. Ne “L’Amante nello Specchio”, che è un Romance al limite col Fantasy, vi racconto la storia di due persone innamorate che si conosco e si parlano a livello mentale ancora prima di conoscersi sul piano fisico. Quindi nei miei primi due romanzi ho sviscerato la parte più spirituale e trascende dell’Amore, quella che valica lo spazio-tempo. “In Tango” invece non contiene questa componente trascendente dell’Amore: siamo completamente con i piedi per terra sul pianeta Terra, dove l’Amore è fatto anche di attrazione immediata, anche insensata, di fisicità, di sensualità, di passione che chiede di essere soddisfatta, anche di gelosia, di paure, di dubbi.
Di recente hai pubblicato il libro Pasticceria Vegana Senza Glutine. Una raccolta di ricette di dolci di tutti i tipi, dalle torte ai biscotti, dai capcake ai dolci al cucchiaio. Tutte ricette vegane e senza glutine, nel pieno rispetto della natura e degli animali e anche della salute dell’uomo. Parlaci di questo.
Sono molto affezionata a questo mio saggio, che è il più venduto, finora, tra tutti i libri che ho scritto, che sono davvero molti! Tutto nasce dalla mia esperienza personale…Ho fatto già da diversi anni la scelta di mangiare in modo etico, e inoltre soffro di alcune allergie alimentari. Questo mi ha spesso posta di fronte al dilemma: che preparo oggi, visto che questo ho scelto di escluderlo dalla mia alimentazione, e quest’altro invece mi fa male? Così ho iniziato a sperimentare, provare, buttare in pattumiera, e ricominciare. Soprattutto coi dolci è stato difficile, non perché sia difficile preparare un dolce veg senza glutine – al contrario, se si conosce come farlo, è piuttosto facile – piuttosto per una mentalità molto radicata in Italia secondo cui se non c’è burro – per esempio – il dolce non ha sapore ;P Non è così, è il mio libro Pasticceria Vegana Senza Glutine ne è la prova vivente. Avendo sperimentato a lungo, come dicevo poco prima, mi sono ritrovata ad un certo punto con tutta una serie di ricette da me modificate ad hoc e salvate nel mio quadernino, per cui mi sono detta: che faccio ora di tutto questo ben di Dio, non le condivido con nessuno? Così è nato il mio libro! A brevissimo, tra l’altro, vi anticipo che uscirà un saggio sui menù per le feste, sempre veg e senza glutine!
Appartenente a questa produzione letteraria a tema gastronomico, troviamo moltissime altre tue pubblicazioni tra cui: Cucina Etnica Vegana Senza Glutine, Cucina Caraibica Vegana S.G., Cucina Messicana Vegana S.G., Cucina Africana Vegana S.G.,Cucina Crudista per tutte le stagioni. Il crudismo è una linea alimentare caratterizzata dal rifiuto nei confronti di qualsiasi trattamento fisico, chimico, biologico e genetico degli alimenti, non è così?
In un certo senso sì. L’unico trattamento che viene accettato è la cottura lenta in essiccatore fino ad un massimo di 40 gradi. Frullatori a immersione e robot da cucina comunque, che in un certo senso lavorano, trattano, il cibo, sono ammessi. Io personalmente non mangio crudista, almeno non tutto l’anno, preferisco seguire i ritmi del mio corpo, che ha bisogno di calore d’inverno e di fresco d’estate, pertanto mi nutro 80% crudo solo nei mesi veramente caldi.
Per quanto riguarda i tuoi progetti letterari appartenenti alla narrativa, hai già in cantiere qualcosa?
Certo! Non mi fermo mai…Il 12 dicembre 2017 usce “Sotto la Pelle”, una breve commedia romantica ambientata a Natale tra il 1979 e il 1990. Si tratta di un romanzo breve scritto per sorridere un po’ e per ritrovare sia gli anni ’80 che quel romanticismo infantile e adolescenziale che tutti abbiamo vissuto ai tempi delle primissime cotte. “Sotto la Pelle” è uno scritto auto conclusivo ma allo stesso tempo costituisce una sorta di spin off: è infatti il primo volume di una serie intitolata Amori di carne, amori di karma, e avrà un seguito in altri romanzi anch’essi auto conclusivi. Leggetelo, spero vi strapperà un sorriso! E poi: per chi ha letto “In Tango”, sappiate che ci sarà un sequel in cui Angelina vi svelerà molte cose…stay tuned!
Per quanto riguarda, invece, il filone salutistico so che hai appena pubblicato un nuovo testo estremamente interessante dal titolo “STOP alle dipendenze con la floriterapia“. Un libro che spiega come, grazie alla floriterapia, sia possibile liberarsi dalle dipendenze come il vizio del fumo, la dipendenza da cibo, da alcool, da farmaci, la dipendenza dal sesso e dallo shopping compulsivo. Raccontaci.
Sì, ho tenuto il corso a Cagliari sullo stesso argomento nello studio medico che mi ospita. Ho deciso poi di diffondere, anche attraverso la scrittura di un saggio, lo studio che ho fatto sulla relazione tra dipendenza e floriterapia o meglio su come e quanto le essenze floreali possano coadiuvare il processo di disassuefazione. E’ un tema molto delicato questo, perché la dipendenza non è solo quella da droghe e da alcol; la dipendenza è qualcosa di più sottile, che può colpire chiunque e non venire riconosciuta, e questo ne potenzia i sintomi. Con le essenze floreali giuste prese in modo corretto è facile aiutarsi e rimettersi su un percorso che porta dritto al nostro benessere. Dopo le vacanze natalizie uscirà sempre a tema floriterapia un altro mio scritto intitolato “Dimagrire con la Floriterapia”.
Dove è possibile acquistare i tuoi libri?
Li trovate tutti su Amazon, sia ebook che cartacei. E per quelli per cui non c’è ancora il cartaceo: abbiate fede, ci sto lavorando!
Barbara, è stato estremamente affascinante farsi accompagnare da te all’interno del tuo mondo letterario. Un mondo fatto di amore, quello che con la A maiuscola che narri nei tuoi bellissimi romanzi, un amore puro, un amore autentico. Un mondo fatto anche di amore nei confronti della natura e di conseguenza nei confronti della salute dell’uomo, perché è soltanto rispettando la natura che l’uomo può vivere un’esistenza sana. È soltanto riscoprendo quei valori ormai dimenticati che si può tornare a vivere la vera essenza della vita. Grazie, quindi, per il prezioso contributo che dai con i tuoi scritti che allietano non soltanto lo spirito e il cuore, ma tutto il nostro essere.