Carissimi amici di Ophelia, oggi ho il grandissimo piacere di presentarvi un membro del gruppo davvero speciale, un musicista che apprezzo moltissimo, autore di brani particolarmente suggestivi. Il suo nome è Salvatore Monaco 🙂
Benvenuto nel nostro gruppo, Salvatore. Sono particolarmente felice di presentarti ai membri di “Ophelia’s friends” e di approfondire la tua conoscenza. Devo ammettere di essere rimasta fin da subito impressionata dalle tue composizioni musicali tant’è che ne ho scelte alcune come sottofondo alla lettura degli episodi di “Ophelia”, all’interno della trasmissione radiofonica OPHELIA’S FRIENDS ON AIR. A colpirmi è stata soprattutto la dolcezza dei tuoi brani e l’alta qualità delle tue colonne sonore che contemplano diversi generi musicali. Ti va di parlarci di questa tua caratteristica e di come è nata in te la passione per la musica?
La musica ha sempre fatto parte del mio dna , infatti fin da bambino riuscivo a ricavare dei motivetti da una fisarmonica giocattolo avuta in regalo da mio padre e con la quale intrattenevo i clienti del ristorante gestito da lui. Con il passar degli anni si è sempre di più cosolidata questa mia passione. Intorno ai 13 anni ho avuto in regalo una chitarra classica con la quale ho cominciato i miei primi studi come autodidatta. Le mie prime composizioni risalgono al periodo dei 17-18 anni. Ricordo che ero molto attratto dai ritmi sudamericani, in particolare la bossanova; all’epoca ascoltavo infatti diversi autori come Jo Bim, Vinicius de Moraes, Astrud Gilberto ed altri e fu allora che cominciai a comporre su quello stile. Nel frattempo, con alcuni amici, anche loro appassionati di musica, avevo formato un gruppo dal nome “Forme e dimensioni” con i quali suonavamo le mie composizioni. Con il passare degli anni si arricchiva sempre di più il mio bagaglio di conoscenze musicali, e mi dirigevo verso altri generi musicali come il jazz, la new age (Dave Grusin, David Benoit, Pat Metheny) e colonne sonore (tra gli autori seguiti: Ennio Morricone, Burt Bacharach, Stelvio Cipriani, Bachalov) e di riflesso le mie composizioni si orientavano su questi generi.
Nelle tue composizioni spesso si assaporano anche tonalità brasiliane. I riferimenti alla bossanova sono parecchio palpabili e si integrano magistralmente in un contesto musicale dai toni fusion. Posso chiederti cosa ti attira maggiormente di queste melodie caraibiche?
La bossanova ha rappresentato sempre l’asse portante delle mie composizioni, all’inizio componevo i miei brani esclusivamente su questo genere – in seguito ho cominciato a sperimentare ritmiche ed armonic diverse, con chiari riferimenti al jazz, fusion e new age. Il particolare interesse verso la musica brasiliana nasce dal fatto che questo genere musicale racchiude il senso dell’eleganza, della raffinatezza armonica e melodica e quella sottile venatura di malinconia, aspetti che coincidono a tratti con la mia indole.
Alcuni brani sono costruiti sulle note nostalgiche della saudade brasiliana, uno stato emozionale caratterizzato da un sentimento malinconico che nasce dal ricordo nostalgico di un momento speciale vissuto e dal desiderio struggente di riviverlo. Una sorta di dimensione mistica basata sull’accettazione del passato e da una fede verso il futuro. Quanto questa predilezione rispecchia aspetti della tua personalità?
Il senso della saudade, come tu la chiami mi appartiene ed e’ un aspetto importante della mia personalità che come ben hai potuto notare traspare frequentemente nelle mie composizioni. (Suadade)
Nella tua musica si avverte anche in maniera spiccata una certa preferenza per il jazz. Quali sono gli aspetti di questo genere musicale che ti attraggono maggiormente?
Premesso che il tipo di jazz che preferisco e’ quello melodico e non free, (infatti trovo quest’ultimo spesso ermetico ed incomprensibile), la componente che più mi attira del jazz è la ricercatezza dell’eleganza nelle sue molteplici soluzioni armoniche. Un altro aspetto di questo genere musicale e’ la possibilità che offre all’esecutore di improvvisare liberamente sul tema musicale dando così libero sfogo a tutta la capacità creativa e tecnica. (Midnight’s shadows)
Prima di iniziare a comporre le tue colonne sonore hai svolto per diverso tempo l’attività di piano barista eseguendo per lo più cover appartenenti a diversi generi musicali. Qual è stata la molla che ti ha spinto ad abbandonare questa attività e a comporre brani tuoi?
Non e’ propriamente così come tu mi poni la domanda in quanto ho sempre composto musica anche quando mi dedicavo al pianobar. Durante questo periodo sono migliorato sia nella interpretazione canora dei brani che eseguivo sia nell’estro creativo.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I miei progetti sono quelli di racchiudere in due cd sia le colonne sonore che i brani cantati. Il mio desiderio più grande resta quello di vedere concretizzato un mio sogno, cioè quello che un regista o un produttore cinematografico si accorga della mia musica e ne faccia uso per i propri film.
“Ophelia’s friends” è un gruppo letterario composto per lo più da scrittori emergenti e non. A tuo parere, vi sono delle affinità tra letteratura e musica, tra composizione letteraria e musicale?
L’arte e’ una forma di espressione universale, per cui la musica e la letteratura rappresentano due aspetti diversi della stessa medaglia avendo nell’ispirazione pura un comune denominatore.
Le composizioni di Salvatore Monaco mi trasmettono sempre delle bellissime emozioni. Come la stupenda “Midnight’s shadows”, un brano estremamente suggestivo nel quale convivono armonicamente differenti stili (jazz, fusion, new age). Un artista estremamente interessante al quale auguro di cuore di ottenere tutto il successo che merita 🙂
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