di STEFANIA ROMITO
Ciao Tommaso, è un vero piacere intervistarti. Tu esordisci nel panorama editoriale n
el 2013 con “La piazza”, un racconto che potremmo definire esistenzialista. Pavese diceva che “Un paese vuol dire non essere mai soli”. Che significato riveste la piazza in questo tuo libro?
La Piazza, similarmente al paese, è un punto d’incontro nel quale si avvicendano personaggi negli ultimi cento anni di storia italiana.
Successivamente dai alle stampe “Il fuoco dell’agio”. Un romanzo dal carattere “fantapolitico”, apparentemente molto diverso dal precedente. È corretto affermare questo o vi sono degli elementi che li accomunano?
In tutti i miei scritti vi sono vi sono comunioni, e tra questi c’è, alla base, il messaggio d’incentivare la ricerca d’equilibrio che attiva, seguendo ciò che ho studiato attraverso gli scritti o i video di altri, una forma d’accrescimento introspettiva che diviene man mano sociale. Ne “Il fuoco dell’agio”, ispirato dai grandi scrittori, ho voluto differenziarmi dal caposaldo Orwell inventando invece che un avvenire, un passato politico con legami al presente reale, ed in quell’invenzione immetto, sin dall’inizio del libro, un futuro ai miei occhi speranzoso. Voglio affermare che non c’è in me nessuna appartenenza politica, ed in questo scritto è evidente.
Nel 2016 dai alle stampe la tua autobiografia dal titolo “Nacqui tre volte”, un libro in cui racconti la tua toccante esperienza. Un drammatico evento che ti ha indotto a osservare la vita con occhi nuovi. Perché hai avvertito l’esigenza di condividere con altri questa tua importante esperienza esistenziale?
Ho voluto adempiere ad uno dei miei compiti di vita che è aiutare a crescere anche con lo scritto gli altri, poiché vengo aiutato io stesso dal lettore nel farlo. Nei miei libri è sempre il lettore il protagonista, ed in questo “Nacqui tre volte” comunico in prima persona con lui facendogli rivivere il mio passato materiale e spirituale, con all’inizio accenni saggistici nel campo esoterico. Naturalmente lo può leggere chiunque, visto che conoscere aiuta tutti, e non dichiaro di dover credere in tutto.
Di recente hai pubblicato con Armando Curcio Editore un romanzo thriller molto appassionante dal titolo “Schiavo della sua libertà”. Come mai hai deciso di sperimentare questo particolare genere narrativo? Cosa ti attira maggiormente nel romanzo thriller?
Come ho già riferito voglio raggiungere più persone possibili, ed in ogni genere letterario io senta un percorso, lo impegno.
Il protagonista è Luca, un ragazzo che sperimenta la prostituzione e che si trova, suo malgrado, coinvolto in un evento tragico. Che cosa rappresenta l’amore per Luca?
Ribadendo che il protagonista dei miei scritti è sempre il lettore, Luca è un personaggio importante di questa storia. Lui, questo sentimento che è la base della vita, lo cerca, lo vuole come tutti noi.
Un romanzo che focalizza l’attenzione su un tema molto attuale: la violenza compiuta ai danni di donne indifese che si trovano a operare in un ambito di degrado e di emarginazione. Come mai hai scelto di sviluppare questa complessa tematica?
Vivendo nell’oggi sentivo la necessità di far nuovamente presente i rischi soprattutto delle donne, che sono spesso materialmente sfruttate, e che nel farlo, anche gli uomini si provocano del male.
Un altro importante personaggio nel romanzo è Lucio, un anziano pensionato. Che ruolo ha Lucio nell’intera vicenda?
Lucio conosce casualmente Luca, e tra loro nasce un’amicizia, una simpatia. È un bene che generazioni diverse abbiano rapporti, poiché vi sono legami imprescindibili. Lucio racconta a Luca il suo rapporto con l’amore.
Il vice commissario Roberta è l’unica che non ha mai smesso di indagare su questo orrendo delitto. Oltre al ruolo che ricopre, cosa muove principalmente la sua ostinata determinazione?
Roberta ha la voglia d’emergere sempre più nel suo campo lavorativo, e sente che quel che fa può e deve essere utile per gli altri. Ha il suo credo e vuole rispettarlo.
Per i tuoi prossimi progetti letterari, hai già in cantiere qualcosa? Ce ne vuoi accennare brevemente?
Ho già terminato ad aprile un nuovo romanzo, “Nero e dorato”, e sono già a buon punto per un altro. Anch’io come Roberta sto cercando di rispettare il mio credo.
Vuoi dire ai nostri ascoltatori dove è possibile acquistare i tuoi libri?
“La Piazza” è un racconto edito Meligrana solo come eBook, “Il fuoco dell’agio” è reperibile solo tramite Amazon sia eBook che cartaceo, mentre “Nacqui tre volte” e “Schiavo della sua libertà” sono in tutte le librerie e on line.
Bene, Tommaso, ti ringraziamo molto per questa appassionante intervista. I tuoi libri trattano temi davvero molto interessanti e per certi versi “illuminanti”. Siamo soliti affermare che la letteratura, oltre che fungere da strumento di svago ed evasione, dovrebbe anche veicolare importanti messaggi e rimanere nel cuore del lettore, esattamente come fanno i tuoi libri. Grazie ancora per le intense emozioni che ci hai donato.