di STEFANIA ROMITO
Ciao Marco, tu svolgi l’attività di commerciale in ambito tecnologico, ma riesci anche a coltivare la tua grande passione per la scrittura pubblicando periodicamente racconti sul tuo blog” Mark Mc Candy”, che tra l’altro è anche il tuo pseudonimo. Un blog molto seguito che è diventato una vera e propria piattaforma mediatica, con migliaia di followers che attengono con ansia di leggere le tue pubblicazioni con centinaia di visualizzazioni al giorno. Raccontaci come è nato questo bellissimo progetto?
Beh, a me è sempre piaciuto scrivere piccole cose, battute per gli amici. Solo che mi limitavo al mio profilo di Facebook. L’anno scorso ho deciso di farlo con più continuità ed in maniera più organizzata aprendo una mia pagina. Ho iniziato a scrivere brevi racconti che ho fatto girare anche in altre regioni oltre al mio solito network. Mi sono ritrovato ad avere un sacco di persone che leggevano e commentavano. Così ho capito che i miei contenuti avevano un respiro “nazionale” ed erano seguiti con interesse. Poi ho creato il blog per dare una configurazione più professionale al mio hobby.
I racconti che pubblichi nel blog sono di vario genere, oppure appartengono tutti a uno specifico ambito letterario?
Quello che scrivo ha una caratteristica che è la lunghezza. Si chiama in gergo tecnico Short Tale. Una dimensione che consente di leggere in un minuto una storia dal proprio smartphone, tablet o pc. Dal punto di vista degli argomenti trattati invece non scrivo su politica, calcio e religione che solitamente dividono e creano contrasti. Non sono un giornalista e quindi non scrivo cronaca ma mi piace su qualche argomento di attualità creare una storia sempre con un taglio ironico, surreale e divertente.
Da cosa trai spunto per l’ispirazione dei tuoi racconti?
Da tutto. Da una canzone che ascolto in auto, da un film visto, da un discorso sentito ai tavolini del bar, dalle vite dei miei figli, dei miei amici, dal mondo del lavoro, dai ricordi di scuola, dalle cose che ho studiato e dalle cose che leggo.
Tu hai dichiarato di amare molto l’interazione con i tuoi lettori. In che misura il “dialogare” con loro costituisce per te una fonte di arricchimento e di ispirazione?
Credo sia l’aspetto più importante di quello che faccio. Ogni volta che metto un racconto sul mio blog www.mccandy.it i commenti iniziano a fioccare a decine. Per me sono come la benzina per l’auto. Mi danno la carica, mi fanno sorridere, mi fanno pensare se ho scritto qualcosa che non andava bene. Uno stimolo continuo per me e per lettrici e lettori che ormai sono arrivati a quasi novemila.
Nell’aprile di quest’anno hai dato alle stampe il tuo primo romanzo “Avanti c’è un post”, edito da Radici Future. E anche qui è molto evidente, già a partire dal titolo, il legame con la tecnologia. Spiegaci il significato di questo titolo.
Il titolo nasce dal fatto che i miei racconti sono solo post messi sul web. Quindi mi è venuto spontaneo usare una frase comune e cucirla sulla copertina del libro che è una raccolta di mie storie che erano dei post e che ora messe su carta sono diventate libro. Radici Future ha creduto subito in questo mio modo di presentare i contenuti ed è nato il libro. Stiamo valutando di pubblicare in primavera anche la versione Ebook.
Un libro davvero molto originale che racchiude, come in una sorta di album fotografico, 65 brevi storie che potrebbero essere definite “ritratti esistenziali”, piccoli quadri di un artista di strada. Ti va di approfondire questo affascinante concetto?
Il ruolo che mi piace è proprio quello di artista di strada o di cantastorie, ancora meglio. I racconti prendono spunto da piccoli spaccati della vita quotidiana dove con lenti diverse osservo la realtà e la riporto ironicamente deformata. La rendo surreale e prendo in giro la mitologia, la coppia, faccio parlare gli oggetti, gli do una personalità. Non scrivo però solo per sorridere ma anche per riflettere o addirittura commuoversi. Storie presenti nel libro come La macchina da scrivere, L’ultima playlist, Unisci i puntini sono short tales che toccano le corde della sensibilità.
Storie brevi, da leggere in metropolitana o durante la pausa pranzo, concepite per far riflettere ma anche per far sorridere. Storie che tu hai ironicamente concepito come “caramelle” da consumare ogni qualvolta vi è l’esigenza di un po’ di evasione. Tra l’altro il tuo pseudonimino “Candy” ricorda il termine candies, “caramelle” in inglese. Si tratta di una casualità?
Una vera casualità. Invece l’uso dello pseudonimo Mark Mc Candy è voluto. Ho ripreso dal cassetto della mia adolescenza il soprannome che avevo quando giocavo a calcio con gli amici e ognuno di noi ne aveva uno. Ho voluto anche differenziare il mio profilo social personale da quello “professionale”. E poi ho visto che è un argomento di conversazione e mi diverte.
Stai già pensando a un tuo prossimo progetto letterario?
Di racconti ne ho scritti oltre 170 e credo che una seconda raccolta possa essere preparata per la prossima estate. Anche perché io continuo a scrivere per passione e per abitudine uno/due short tales a settimana. Scrivere invece un romanzo è una cosa più impegnativa cui dedicare un tempo diverso. Ovviamente non escludo di farlo ma devo studiare ancora da scrittore. Mi piacerebbe scrivere testi per attori e trasmissioni radiotelevisive. Per ora faccio il cantastorie.
Dove è possibile acquistare il tuo libro “Avanti c’è un post”?
Sicuramente su Amazon e Ibs. Da gennaio sarà distribuito a livello nazionale e sarà possibile ordinarlo nelle librerie più importanti di tutte le città. Oggi a Torino si può trovare presso la libreria Ponte sulla Dora, a Roma presso la libreria Odradek, a Milano presso la Mondadori-Occasioni d’inchiostro. A Bari poi si trova sia da Feltrinelli che da Laterza.

Siamo davvero felici, Marco, di aver fatto la tua conoscenza e ti ringraziamo di cuore per averci proiettati nel tuo appassionante mondo. I tuoi racconti riflettono la realtà di tutti i giorni, ma allo stesso tempo regalano anche attimi di pura evasione e divertimento. Un divertimento autentico, intelligente, assolutamente necessario per rendere più “dolce” la nostra vita, proprio come un pacchetto di caramelle.
Grazie ancora e tanti in bocca al lupo per tutto!