di Stefania Romito
Cari amici di Ophelia’s friends, sono felice di potervi presentare una nuova scrittrice del gruppo che tratta temi di grande interesse. Il suo nome è Caterina Targa.
Ciao Caterina, benvenuta tra noi! Tu inizi a scrivere fin da giovanissima. Che cosa rappresentava per te la scrittura allora e cosa rappresenta oggi?
Ho sempre amato leggere sin da bambina. Allora, quando finivo una storia, provavo ad inventare il seguito. Per me i personaggi erano vivi e la parola fine ne rappresentava il distacco corporale da loro e questo mi rendeva infelice, proseguire per me rappresentava un allontanamento meno doloroso. Allora era un crescere nella fantasia di avventure fantastiche. Oggi è, per un certo senso, una continuazione di quel mondo bambino che è nascosto in tutti noi, visto con gli occhi di una donna adulta.
Il 2013 segna il tuo esordio come poetessa. “Il silenzio dell’anima” è la tua prima raccolta poetica alla quale seguirà, l’anno successivo, “Onde di un mare sconosciuto”. Quali sono gli aspetti peculiari di questi tuoi due lavori letterali e quali i messaggi che intendi veicolare?
Sono due sillogi unite da una unica tematica: i sentimenti verso la vita, visti in chiave poetica da un vissuto di donna, non escludendo l’universo maschile, e soprattutto l’amore, non solo amore di coppia. L’amore visto come dentro un caleidoscopio, con tutte le sue forme e colori. Vi è l’amore materno, l’amore per la natura e l’universo intero. Amare noi stessi non in modo egoistico, ma uscendo dall’Io amorevolmente per entrare nel NOI, come cerchio che unisce il mondo, con le sue immense differenze, dalle quali si può e si deve apprendere.
Di recente hai dato alle stampe un romanzo “Destini.” Un romanzo che parla di verità, la verità che rende liberi. Cosa ti ha indotta ad affrontare questa importante tematica?
In “Destini” affronto molti temi fra i quali l’omosessualità e il razzismo, anche se questi argomenti non sono il filo conduttore della storia, ne ho voluto parlare per affermare quella che, secondo me, è una verità assoluta. Si è costretti a mentire alla società e sopratutto alle volte a noi stessi per farci accettare. Camille è una protagonista secondaria nella storia, ma attraverso lei ho cercato di descrivere la crescita personale e dolorosa che porta alla accettazione di quello che si è. Lei ha tentato di cambiare per essere uguale agli occhi del mondo. Ha trovato in un uomo anche lui diverso, appartenete ad una comunità Rom, quella normalità che non sente sua. Due persone unite dall’essere non uguali che si uniscono, per dare alla società quello che nella “non verità” chiede. La Verità rende liberi sempre e comunque. Se mentiamo a noi stessi per primi, le catene della menzogna ci renderanno schiavi. Manuel che è il protagonista della storia pagherà un prezzo molto alto per una menzogna che altri hanno donato alla società, che vive di apparenze e convenzioni. Solo affermando la Verità si diventa liberi di essere.
Un altro essenziale tema che tratti in questo romanzo è il perdono. Il perdono, come la verità, ci rende liberi?
Assolutamente sì. Perdonando noi stessi e gli altri riaffiorano sentimenti di accettazione e di scoperta delle motivazioni di certe scelte individuali oppure imposte. Soprattutto sciogliendo i nodi che ci ancorano alla paura di essere vulnerabili se lasciamo cadere le nostre corazze di difesa. La verità non può portare benefici se non è accompagnata dal perdono.
Un romanzo che sebbene abbia come protagonista un personaggio maschile, ruota tutto attorno al mondo femminile, non è così?
Sì, è così. Un mondo femminile molto presente nella vita travagliata sia in campo artistico che privato di Manuel, segnata da subito dall’abbandono della donna che lo ha partorito. Da qui nascono i cumuli di menzogne nelle quali si rifugia, e suo malgrado perpetua gli stessi errori. La vita professionale ad un certo punto decolla rendendolo artista di fama internazionale, mentre quella privata si sgretola. Saranno le donne, che a vario titolo gli ruotano attorno, dalla madre, alla moglie, alla sorella sino alle figlie, che lo metteranno dinanzi alla verità e alla rinascita come uomo. Donne ferite e tenaci capaci di unirsi in nome dell’amore per un figlio, fratello, marito. Padre.
Parlaci dei tuoi futuri progetti letterari.
Continuo a scrivere poesie sulla mia pagina di Facebook. Poi sto scrivendo un secondo romanzo dal titolo “La scelta”. Protagonista una donna che si trova di fronte ad una scelta drammatica, dopo aver subito una violenza carnale da un sconosciuto, aspetta un bambino. Una sofferenza inaudita per lei, che per anni ha sperato di avere un figlio con il marito dal quale si sta separando per non aver coronato il sogno di un bimbo. Questo è la traccia iniziale ma è tutto “work in progress”.
Ti ringraziamo di cuore, Caterina, per questa appassionante intervista. E’ sempre bello leggere un libro che ci ricorda i valori che realmente contano nella nostra esistenza. Ti auguriamo davvero di ottenere tante belle soddisfazioni, sia con questo romanzo che con i prossimi che scriverai.
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