Il piacere danza tra i rilucenti colori della poesia e le accattivanti ironie, in un tripudio di giochi d’amore, epoche lontane, intriganti connubi linguistici e affascinanti protagonisti storico-letterari. Nei suggestivi chiaroscuri di nebbie, le parole prendono vita inseguendo movenze d’immagini e stimolanti stacchi di sonorità.
Questi i principali ingredienti del nuovo progetto poetico-linguistico di Pierfranco Bruni dal titolo “Al piacer non devi domandare” rappresentato visivamente dalle creazioni grafiche a cura di Stefania Romito, protagoniste del video omonimo (https://www.youtube.com/watch?v=UZQgRO3zjxY).
Un progetto che nasce con “Il passaggio del Rubicone” (https://www.youtube.com/watch?v=PY8ol6JQafQ&t=4s), incipit di una innovativa sperimentazione che tende a miscelare differenti stili lirici alle più svariate forme dialettali, in un appassionante excursus tra le varie epoche storico-letterarie. La genialità creativa di Pierfranco Bruni emerge dalle straordinarie colorazioni del linguaggio dialettale, vera anima del progetto.
Un dialetto che si moltiplica per divenire caleidoscopio di sublimità che attinge la sua origine dal calabrese medievale contaminato dalla scuola siciliana. La poesia trobadorica, che rivive nei poeti federiciani, si fonde agli stilnovisti in una mirabolante danza linguistica che segue il ritmo cadenzato della brillante ironia. La poesia comico realista di Cecco Angiolieri riaffiora nei versi briosi e burleschi di un Pierfranco Bruni che non smette mai di sorprendere per la sua indefinibile originalità poetica.
Versi che esaltano la giocosità del sentimento amoroso attraverso espressioni linguistiche dalle sfumature boccaccesche immerse in una ambientazione barocca e rinascimentale. Libere interpretazioni nelle quali è forte la lezione di Veronica Franco e della ricerca ottocentesca di Vincenzo Padula. I codici dialettali, che evocano le parlate del Sud d’Italia, si intrecciano magicamente a un attraversamento di epoche.
Anche in questa nuova creazione, nata dal binomio Bruni-Romito, il cinema assolve alla funzione di veicolo e collante delle diverse espressioni artistiche (poesia, linguaggio e immagini). Lo stuzzicante volto di Heath Ledger, nei panni di un provocante Casanova, suggella i versi bruniani intrisi di provocatoria sensualità: “Ora se a cercarmi te ven voglia, no puella mia è troppo tardi, io altra nudità ho goduto e altre frasche ho infrascato. Se a giocar col tempo hai voluto, io di tempo ho perduto e se tempo me’ rimasto è perché altra donzella ha goduto”.
La seducente espressione di Catherine McCormack, nei panni di Veronica Franco nel film “Dangerous Beauty”, campeggia tra le ammiccanti espressioni poetiche: “Non troneggiar troppo il sopra e il sotto perché se di sopra c’è il sotto, di sotto sempre il sopra sarà di troppo”. Passionali giochi di liricità incorniciati da girotondi di immagini in un’apoteosi di profonda emozionalità scenica.
Ancora una volta Pierfranco Bruni si riconferma impareggiabile cesellatore di emozioni e autentico sublimatore di estasi nel ricordarci che il piacere, che duri un giorno, un’ora o un solo istante, è sempre un mistero e non va indagato.
La razionalità uccide il piacere.
Non può esserci piacere senza una mirabile esplosione dei sensi, nei giochi ironici dell’amore.
“Al piacere non devi domandare. Sa l’ora e la durata. Po’ dura’ na mattinata o na serata ma pure un istante o tre secondi. Di morir non ci penso perché di te non son sazio e del corpo tuo non ho strazi”.
Per visionare l’intera Cartella “AL PIACER NON DEVI DOMANDARE” cliccare qui: https://fuocodilune.wordpress.com/al-piacer-non-devi-domandare/