di Stefania Romito
Buona giornata, amici di Ophelia! Sono particolarmente felice di presentarvi una scrittrice del gruppo, tanto giovane quanto talentuosa: Linda Stella Coltro 🙂
Ciao Linda, benvenuta nel nostro gruppo. Prima di parlare del tuo amore per la scrittura, mi piacerebbe approfondire gli altri tuoi innumerevoli interessi, come la passione per il teatro e per i musical. Ti va di parlarcene?
Volentieri. Mi sembra giusto cominciare con questo argomento perché è proprio grazie al teatro e soprattutto ai musical che è nato il mio amore per le storie. Da piccola, mi è capitato di prendere parte a piccoli spettacoli organizzati dalla mia famiglia che mi divertivano tanto e scrivevo piccole storie ispirate soprattutto ai cartoni animati della Disney, anch’essi dei musical, e il mio preferito era “La Bella e la Bestia”. Quando entrai nell’adolescenza, iniziai a creare dei video che poi pubblicavo su YouTube ed erano quasi tutti dei piccoli cortometraggi montati come dei musical, perché, secondo me, il musical rappresenta la voce del cuore, quella che non riusciamo a tirare fuori a parole, ma solo con la musica, e questo vale anche per le storie. Penso che sia proprio per questo motivo che molti romanzi come “Les Miserables”, “Notre Dame de Paris” ecc. sono diventati dei musical di fama mondiale.
Sì, sono perfettamente d’accordo. A 16 anni hai iniziato a scrivere fanfiction. Ci vuoi spiegare di che si tratta?
Le fanfiction sono storie con protagonisti personaggi provenienti dai film, dai libri, dalle serie televisive, dai manga e persino dalla musica e, come si deduce dal nome, gli autori di queste storie originali sono i fan, il cui scopo è riscrivere a modo loro le loro storie preferite, che posso essere di qualsiasi genere. Io, ad esempio, ho scritto più di 100 fanfiction con protagonisti i personaggi di uno dei miei telefilm preferiti, Buffy l’Ammazzavampiri. In questo modo, mi sono potuta esercitare fino a sviluppare il mio stile, per questo motivo, ora non scrivo più fanfiction, ma ogni tanto vado a leggerne alcune mie o di altri, un po’ in ricordo dei vecchi tempi ma anche per puro svago.
Nonostante la tua giovanissima età, hai già all’attivo tre pubblicazioni: “Un angelo a Notting Hill”, “Il fantasma che è in me”, “Il cuore del mostro”. Qual è il comune denominatore delle tue storie?
Penso che sia la mia passione per i viaggi. Infatti, in questi miei tre libri, le vicende si svolgono all’estero, in particolare in Inghilterra e in America, due dei miei luoghi preferiti al Mondo e la scrittura mi permette di tornarci quando voglio. Un’altra cosa che hanno in comune le mie storie sono i protagonisti, tutti soggetti in un modo o nell’altro rifiutati o ignorati dalla società che cercano di farsi strada nella vita rimanendo se stessi. Io stessa ho vissuto queste difficoltà sulla mia pelle e la scrittura mi permette di liberare la mia mente da brutti ricordi, un po’ come fanno le teenager con i diari segreti ed io ne ho sempre avuti tanti.
E’ un modo di viaggiare estremamente economico e sicuro, direi. Da cosa trai ispirazione per i tuoi romanzi?
In generale dalla vita di tutti i giorni, dai libri che leggo e dai film che guardo, ma soprattutto dai miei sogni, spesso bizzarri ma pieni di sorprese adatte da trasportare su carta. L’inizio di “Un angelo a Notting Hill” e il finale di “Il fantasma che è in me” sono nati propri dai miei sogni. Quando ho scritto “Il cuore del mostro”, invece, mi sono ispirata a “Jane Eyre” di Charlotte Bronte, uno dei miei romanzi preferiti, e alla favola “La Bella e la Bestia”. E sono sempre in attesa di nuovi sogni da trasformare in storie.
Negli ultimi due libri sembra predominare l’aspetto thriller, l’horror. Quali sono gli autori a cui fai riferimento per lo sviluppo degli intrecci?
Per creare il “mostro”, in particolare la sua personalità, mi sono ispirata ai mostri più famosi della letteratura creati da Victor Hugo (Notre Dame de Paris) e Gaston Leroux (Il Fantasma dell’Opera). Per scrivere “Il fantasma che è in me”, invece, mi sono immersa nella lettura di alcune opere di Stephen King, di cui possiedo anche una copia del suo manuale di scrittura che uso per continuare a migliorarmi come scrittrice. Confesso che le storie dell’orrore mi fanno venire i brividi, non sono mai riuscita a finire “Misery” e “Shining”, i thriller invece, se scritti bene, mi piacciono e soprattutto con “Il fantasma che è in me”, mi sono voluta mettere alla prova e finora ho ricevuto dei pochi ma buoni commenti.
A questo punto mi interessava sapere che ruolo tendi ad attribuire al sentimento, all’amore nelle vicende di cui narri?
Come nella vita, per me l’amore ha sempre avuto un ruolo fondamentale. Ogni giorno scopro un lato nuovo di questo sentimento e lo metto a confronto con le mie opinioni del passato, rivolte soprattutto all’amore per la famiglia e per le mie passioni. Per questo mi viene meglio scrivere delle storie romantiche, perché è come aprire il mio cuore alla gente e creare un legame con loro. Forse sono un po’ sdolcinata, ma dopotutto, è quello che vogliamo tutti noi, tanto amore nella nostra.
Certo, direi che non ne possiamo fare a meno. Concluderei questa intervista con una domanda che rivolgo spesso agli scrittori emergenti per analizzarne i gusti e l’indole. Per i tuoi prossimi lavori letterari, prevedi di cambiare genere oppure di perseguire questo filone?
E’ una domanda che mi faccio ogni giorno. Una cosa è certa, l’amore farà sempre parte delle mie storie, ma sto già lavorando a un romanzo il cui argomento principale è l’adolescenza, il periodo più duro della vita, e ho già scritto la trama di una storia che parlerà del razzismo, argomento che purtroppo continua a colpire il Mondo ogni giorno. In questo modo, potrò mettere alla prova me stessa come scrittrice e magari anche come persona. Comunque, ho già in programma altre storie romantiche e intanto continuo a esercitarmi.
Il romanticismo è un aspetto imprescindibile della nostra esistenza e a mio parere deve essere sempre contemplato, magari in modalità differenti, in ogni testo letterario proprio perché la letteratura rappresenta lo specchio della nostra esistenza che riflette la nostra intima essenza, la nostra anima. Non si può assolutamente prescindere da questo.
Bene, Linda. Ci ha fatto molto piacere parlare con te dei tuoi libri e delle tue passioni. Noi di OPHELIA’S FRIENDS ON AIR ti auguriamo di riuscire a realizzare nella vita tutti i tuoi obiettivi e di continuare a far sognare con i tuoi bellissimi romanzi. Ancora tanti auguri per tutto!
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