DELYRIO
di Stefania Romito
(La Bussola – Gruppo Aracne Edizioni)
Con Prefazione di Pierfranco Bruni.
Una discesa nei misteri più angoscianti del sentimento d’amore, tra tormenti d’anima ed estatiche risalite. Una ascesa verso l’apogeo di una passione vissuta come ambita beatitudine ma anche come dannazione eterna.
Attraverso il racconto in prima persona, l’autrice mette in scena il dissidio interiore di un uomo diviso tra il senso del dovere, il perseguimento dell’onorabilità, e l’attrazione del mistero dell’amore. Un nome solo emerge dal travaglio interiore del protagonista che si dipana tra le sofferte pieghe di un monologo che scandaglia gli abissi più profondi della mente umana alla estenuante ricerca di una verità che trae il suo nutrimento più prezioso tra le ambigue ombre della maschera.
Alyssa. Dea divina e selvaggia. Immanente desiderio perpetuo e costante. Archetipo di eros e sensualità che affonda i suoi artigli nella lacerata anima del protagonista. La donna-sogno che incarna il ruolo di amore “proibito”, eternamente vagheggiato. Realizzato ma solo per tornare a smarrirsi nelle dolorose vacanze di tempo, auspicando il raggiungimento della tanto desiderata Isola dove le pareti della stanza sul mare svaniscono in una bolla di magia.
Alyssa figura evanescente che ha movenze d’onda che si infinita in un movimento perpetuo tra l’andare e il venire. Realtà o finzione? Amore possibile vissuto nell’impossibile, o amore impossibile vissuto nel possibile?
Di fronte a questa figura stilnovistica, dotata di una irresistibile sensualità erotica, il protagonista pone in essere la straziante conflittualità tra il volere adeguarsi alla alienazione della quotidianità familiare, vissuta come caverna platoniana, e il desiderio di abbandonarsi alla focosità di una passione nella piena consapevolezza della sua eccezionale straordinarietà. In una ricorrente morte e rinascita che avviene attraverso la forza persuasiva delle auto-illusioni.
Alyssa, la malattia dalla quale non si vuole guarire. Il gorgo muto pavesiano nel quale si desidera sprofondare per non risalirvi più.
Ti sei dissolta nel vento come Sibilla cumana e ora torni a sconfinare i miei sensi. Ti ho cercata in ogni onda di deserto per trovarti in una duna di mare, tra spazi di sogni.
IL BUIO DELL’ALBA
di Stefania Romito
(LibroMania De Agostini)
Vincitore del Premio Speciale d’Eccellenza “Città del Galateo – Antonio De Ferrariis 2021)
Con prefazione di Pierfranco Bruni.
“Un grande libro dietro al quale c’è una grande scrittrice. Questa è la verità di una certezza letteraria che diventa certezza umana. Il senso dell’umanità della parola non è consolazione, ma è provocazione e un romanzo deve provocare la scrittura a farsi vita, esistenza.” (Pierfranco Bruni).
Un mistero dal passato si intreccia al quotidiano presente del giovane protagonista guidandolo nei meandri più inquietanti della mente, fino a rinvenire l’essenza della perversione. Verità mascherate da false realtà. Personaggi che celano identità e legami affettivi in nome di una vana rispettabilità. Apparenze onorate a discapito di autentici sentimenti nati nella clandestinità.
Un corollario emozionale nel quale si insinua, a tratti, l’ombra di un segreto che emerge nell’oscurità della notte e si illumina alla luce di un potenziale sentimento d’amore, vissuto come pericolosa estraneità ma anche come provvidenziale ancora di salvezza nel tormentoso mare della coscienza. Una coscienza che riaffiora per poi naufragare nelle crespe più celate e misteriose del proprio Io, in una inquietante alternanza di ombre e luci dove l’abbagliante luminosità di una nuova alba viene spenta per sempre dalle tenebre di una buia e degradante follia.
Il buio dell’alba ha il suo incipit in un reato minimo che confluirà in un crimine vero e proprio, la cui condanna sarà ad unico appannaggio del giovane Tonino. Una pena che gli consentirà di intrecciare rapporti con persone destinate a giocare un ruolo di primo piano nella sua esistenza, come l’anziano professore Alfonso Cascarano e l’incantevole Maria. La scoperta fortuita di un documento notarile innescherà una serie di eventi sconcertanti che condurranno il protagonista tra le vittime di eresia della strage di Montalto, avvenuta in un lontanissimo terrificante passato. Intrighi, invidie, rivalità, laceranti ossessioni fanno da scenario a una vicenda che riaffiora lentamente tra le pieghe drammatiche della storia, svelando le sue incommensurabili atrocità.
Siamo burattini di un eretico passato
che si muovono inconsapevolmente nel presente
legati a invisibili fili di follia.
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O P H E L I A
IL SERIAL THRILLER
GLI EPISODI DELLA PRIMA SERIE
In questo primo episodio Ophelia viene ingaggiata per scrivere la biografia di Justin Welsh, l’affascinante campione di atletica leggera conosciuto in tutto il mondo per essere “l’uomo più veloce del vento”. La sua personalità, forte e determinata, si rivelerà ben presto fragile e insicura. Cosa si nasconde dietro quella facciata di uomo sicuro di sè che non sa cos’è la sconfitta?
Mossa dal suo istinto innato di fare chiarezza, Ophelia si metterà alla ricerca di tracce risalenti a un lontano passato riuscendo così a svelare una sconcertante verità.
Una vacanza a Londra permetterà a Ophelia di conoscere la famosa ballerina della Royal Ballet School di Londra, di cui ne scriverà la biografia. Anche questa volta si troverà a dover investigare su un passato pieno di lati oscuri… Se volete scoprire cosa si nasconde dietro le quinte di un balletto, non perdetevi il secondo episodio di Ophelia le vite di una ghost writer.
“Laguna nera” è ambientato nell’incantevole scenario della città di Venezia, un luogo suggestivo dai tratti malinconici che favorisce l’introspezione. E tutto l’episodio è connotato da questi due aspetti contemplativi nei quali si insinuano con prepotenza le note graffianti della musica rock. Richie Sullivan, il famoso chitarrista leader dei Red Evil, di cui la nostra Ophelia dovrà scrivere la biografia, manifesta fin da subito una radicata ostilità che va ben oltre la tipica diffidenza dei giovani ribelli. Il suo cuore è colmo di odio, risentimento, rabbia. Un disagio esistenziale la cui causa, Ophelia, riuscirà a far emergere, indagando negli abissi delle acque torbide e stagnanti di una laguna nera.
Il quarto episodio di Ophelia è ambientato nei Caraibi. Ricco d’azione, non lascia al lettore un momento di tregua. La suspense è veramente l’ingrediente principale di questo racconto. Non mancano, però, melodie brasiliane e immagini paradisiache che vi trasporteranno direttamente in questo magnifico paese.
In questo racconto Ophelia si trova in un castello scozzese per scrivere la vita di una nota pittrice. Chi ha già letto gli episodi precedenti sa che Ophelia è una donna molto pragmatica, mai si farebbe impaurire dalle cupe leggende scozzesi. Eppure, questa volta dovrà ricredersi! Perchè qualcosa di inspiegabile le capiterà…
Il sesto racconto vi lascerà senza fiato! Ogni istante è impregnato di mistero, vi domanderete se quello che lei crede essere il suo grande amore lo sia veramente. Ophelia si ritova ad affrontare un argomento molto delicato e cioè quello della vita oltre la vita. Rischiando lei stessa di morire, sarà costretta a combattere contro un pazzo criminale…
Nel settimo episodio l’autrice ci racconta la storia di una nota veggente, Svetlana, la quale possiede il dono di parlare con le persone dell’Aldilà… Con tutti i dubbi e le incertezze, Ophelia dovrà ricredersi nello svolgere la biografia di questa donna. Un episodio avvolto dal mistero e dall’ambiguità, vi farà sicuramente porre molte domande che forse non hanno risposte logiche, ma che fanno pensare…
L’ottavo è l’ultimo episodio della prima serie “Ophelia, le vite di una ghost writer”. Finalmente tutte le paure e i dubbi di questa giovane e bellissima scrittrice vengono alla luce. Il lettore che ha seguito con ansia tutti gli episodi sarà felice di leggere il grande finale, misterioso e inaspettato…
A partire dal secondo episodio sono stati inseriti dei collegamenti ipertestuali particolarmente suggestivi. Il lettore, quindi, si troverà ad ammirare immagini relative ai luoghi narrati e ad ascoltare brani audio che andranno a sottolineare i momenti più emozionanti in una suggestiva fusione tra scrittura e musica. L’effetto che ne consegue è quello di essere dentro a un film.
Ciascun episodio può anche essere letto singolarmente poichè possiede una trama autoconclusiva.
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